Il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS)
Il Programma di Arricchimento strumentale (PAS, Feuerstein, 1968; Feuerstein et al., 1980) è stato elaborato per sviluppare e potenziare la modificabilità in persone che, per varie ragioni, non hanno gli strumenti per affrontare i compiti di apprendimento e di tipo cognitivo. Come sopra descritto, un blocco adattivo può essere riscontrato nelle persone con difficoltà di apprendimento, e perfino in quelle molto capaci ma che si trovano di fronte a un rapido cambiamento qualitativo della loro posizione, associato a un ambiente e a compiti nuovi, che richiedono nuovi tipi di risposta. Per questa motivo, il programma viene applicato a un vasto range di destinatari, con, o senza, difficoltà di apprendimento. L’arricchimento strumentale, come programma di intervento, ha lo scopo di incrementare strutturalmente la propensione all’apprendimento degli individui, affinché siano in grado di beneficiare dei processi di apprendimento formali e informali disponibili. Il problema principale nel processo di adattamento, deriva dalla difficoltà di trarre beneficio dai processi di apprendimento, utilizzabili durante l’accadere di eventi diversi. Tale fenomeno, cioè la mancanza di permeabilità dell’individuo ai processi di apprendimento, nonché la resistenza ai processi di apprendimento, non è casuale. Esso deriva dalla mancanza di flessibilità cognitiva, la quale dipende, a sua volta, dall’assenza di strumenti e mezzi di pensiero adeguati, di efficaci processi di percezione, dall’uso distorto di relazioni temporali e spaziali, dalla disorganicità significativa delle informazioni e delle relazioni causali ecc… L’obiettivo dell’intervento mediato è quello di creare, attraverso una mediazione “sintonizzata” con l’età e il livello di esperienza, la flessibilità necessaria per poter beneficiare dei vari processi di apprendimento ai quali l’individuo è esposto.
Lo scopo è correggere o potenziare le funzioni cognitive attraverso alcune attività che affrontano in maniera sistematica i vari aspetti del pensiero. Si parte da una serie di esercizi finalizzati ad un effettivo e graduale miglioramento delle prestazioni prese in considerazione, miglioramento che ha una ricaduta positiva su tutte le attività del soggetto; tali esercizi servono poi da base per una riflessione sul proprio modo di affrontare il lavoro e, di conseguenza, per intavolare una discussione di gruppo sulle rispettive strategie di lavoro, trascendendo la situazione attuale per collegarsi al mondo degli studi, degli hobby, della vita quotidiana. L’obiettivo primario di accrescere la modificabilità è raggiunto attraverso sei sotto-obiettivi che sono:
1. Correggere le funzioni carenti nel processo mentale, cognitivo e affettivo dell’individuo, attraverso la presentazione di una serie di esercizi che richiedono l’utilizzo di processi mentali sempre più sofisticati.
2. Orientare e creare la struttura del programma insegnando i concetti di base, il lessico, le operazioni mentali e le relazioni necessarie a risolvere sia gli esercizi del programma, sia i problemi che la vita, in generale, può porre.
3. Suscitare una motivazione intrinseca di consolidamento delle funzioni cognitive attraverso la formazione di regole di approccio al lavoro e alla creazione di un bisogno interiore.
4. Produrre l’esperienza di insight attraverso la riflessione sulle cause del successo o dell’insuccesso in un determinato compito, e riguardo alla capacità di applicare i principi e le strategie acquisite tramite l’applicazione del programma in diversi contesti.
5. Creare una motivazione intrinseca all’esercizio.
6. Facilitare la costruzione di un’immagine di sé di persona capace di creare informazioni, di fare inferenze, di produrre idee nuove e di agire consapevolmente, cambiando il ruolo del soggetto da passivo ricettore e riproduttore di dati a produttore consapevole delle proprie capacità di creazione e di estrapolazione di informazioni.