Per un Sé integro e coeso
Lo Yoga è una tecnica che consente di raggiungere il dominio sulla mente.
Il secondo aforisma di Patanjali (filosofo indiano – II secolo a.C.) afferma che lo yoga è un processo di guadagno e di controllo sulla mente che ci permette di raggiungere il nostro stato originale, ovvero la tecnica suprema per il controllo della mente.
I vantaggi scaturiti da questo controllo consistono in una maggiore capacità di concentrazione su noi stessi e su ogni oggetto desiderato, permettendoci di rimanere costantemente tranquilli.
Lo yoga è un processo sistematico volto all’accelerazione della crescita interiore dell’uomo che gli consente di imparare a vivere gli stati alti della sua coscienza: la chiave per questo sviluppo di personalità totale e di crescita è la coltivazione della mente.
Per prima cosa assistiamo allo sviluppo dell’aspetto chiamato concentrazione, mentre solo in casi rari incontriamo la seconda capacità dell’uomo, quella di rimanere calmo e silente: lo yoga enfatizza questo secondo aspetto.
Nello YOGA VASISTHA, uno dei testi migliori sullo yoga, viene descritta con grande precisione e maestria l’essenza dello yoga.
Manah Prasamonapayam Yoga Ityabhidhiyate: lo yoga viene definito come un trucco di capacità per calmare la mente. Esso è un Upaya, ovvero un processo nascosto di capacità e non uno sforzo meccanico, brutale e impreciso atto a fermare i pensieri della mente.
La conoscenza assume un ruolo fondamentale e diventa la chiave per affrontare ogni situazione: un uomo che si accinge a svolgere un lavoro manuale a lui sconosciuto è sicuro di operare in maniera sbagliata, mentre un esperto sa di agire in maniera corretta.
Nel controllo della mente, allo stesso modo, un novizio presenterà grandi difficoltà: grazie allo yoga egli riceve le tecniche necessarie per operare nel posto giusto al momento giusto, ottenendo un successo completo (la capacità di portare la mente ad uno stato di calma senza utilizzare la forza brutale per placarlo).
Nell’azione lo yoga è una capacità speciale che fa in modo che la mente raggiunga il proprio substrato, lo “Yogah Karmasu Kausalam”.
Lo yoga rappresenta la destrezza nell’azione, mentre la destrezza consiste nel rimanere rilassati e consapevoli nella stessa.
L’azione di rilassamento è un processo, e l’efficacia nell’azione è una sua conseguenza. In questo modo lo yoga diventa una scienza di abilità che concede di guadagnare il potere sulla mente.
Secondo la tradizione lo yoga è pensato e conosciuto popolarmente come una tecnica per raggiungere l’ultimo stadio della perfezione.
Lo yoga, tuttavia, viene definito molto spesso come uno stato di potere e potenzialità più alta, e come uno stato di SILENZIO ultimo.
Lo yoga, inoltre, viene descritto anche in un altro modo, ovvero come il potere dei processi creativi e della creazione di sé.
I testi delle Upanisad descrivono lo yoga come uno stato e un potere di volta in volta differenti. La radice del termine yoga (nato non meno di 5.000 anni fa) è Yui, che in sanscrito significa unione (Yujyate anena iti yogah): lo yoga, infatti, nella terminologia tradizionale è ciò che unisce Yivatma con Paramatma, ovvero il sé individuale con il sé universale.
Esso è un’espansione della personalità egoistica costretta verso un tutto pervasivo, eterno e beato stato di realtà.
Sri Aurobindo (filosofo e mistico indiano, considerato dai suoi discepoli un avatar, un’incarnazione dell’Assoluto – Calcutta, 15 agosto 1872 – Pondicherry, 5 dicembre 1950) enfatizza lo sviluppo di tutta la personalità, dal punto di vista fisico, mentale, intellettuale, emozionale e spirituale.
Per Sri Aurobindo lo yoga consiste in un apporto metodico volto alla perfezione interiore che avviene attraverso lo sviluppo delle potenzialità latenti in ognuno di noi. Il Sat Darshanam è una filosofia indiana che comprende 6 sistemi, uno dei quali è il Patanjali Yoga.
Uno dei grandi Rsis (Seer – perfetti) è stato Patanjali, che ha elencato le caratteristiche essenziali ed i principi fondamentali dello yoga (già insiti molto prima nello Yoga Upanisads) nella forma, di SUTRA (Aforismi). Egli, inoltre, ha dato un contributo eccezionale alla branca dello yoga circa 4000 anni prima (datazione storica confermata). Secondo Patanjali lo yoga è un processo di conoscenza, di guadagno e di potenza della mente.
Il Bhagavad Gita o Bhagavadgītā – uno dei testi sacri che gode di maggior prestigio nella storia dell’umanità, ampiamente diffuso e molto amato dai fedeli dell’Induismo, e l’Upanisad (insieme di testi religiosi in sanscrito, IX-VII secolo a.C. – IV secolo a.C) descrivono uno scopo più ampio.
Il mistico indiano Swami Vivekananda (Calcutta, 12 gennaio 1863 – Cossipore, 4 luglio 1902) ha scritto:
“È il significato di condensare l’evoluzione dell’individuo nella vita del singolo o in pochi mesi o in poche ore dell’esistenza del corpo di qualcuno”.
In un complesso generale esiste un processo di crescita dovuto all’interazione con la natura in tutta la creazione, un atto che necessita di migliaia e milioni di anni e che costituisce la strada degli animali.
L’uomo, grazie ad un potere discriminatorio accompagnato dalla capacità del pensiero conscio (Budda) e da un sistema di controllo volontario ben sviluppato, aspira ad accelerare la sua crescita.
Lo yoga è un processo sistematico di coscienza che può condensare il processo della più grande crescita dell’uomo.
Le quattro correnti dello yoga
I metodi di yoga inerenti ai bisogni che le diverse persone nella società necessitano per mettere in atto le trasformazioni dell’individuo sono raggruppati in quattro correnti principali.
Swami Vivekananda li individua in lavoro, culto, filosofia e controllo psichico.
Il sentiero del lavoro (KARMA YOGA) unisce l’azione con l’attitudine al distaccamento dai frutti della stessa.
Questo permette all’uomo di distaccarsi da tutti i suoi attaccamenti più resistenti e di portare in sé stesso una incredibile prontezza di mente, lo Yoga – “Samatvam Yoga Ucyate” (Gita 2.48).
Gli strumenti di azione e comprensione (Karmandriyas e JNANENDRIYAS) sono certificati. Il controllo delle emozioni è la chiave sul sentiero dell’adorazione (Bhakti Yoga).
Nel mondo moderno l’uomo è viene attaccato continuamente dalle emozioni, ed il sentiero di Bhakti costituisce un mezzo per ottenere il controllo sulle instabilità emozionali, grazie ad un fluire dell’energia coinvolta in esso.
L’età della scienza ha reso l’uomo un essere razionale.
L’acutezza intellettuale è imminente.
L’analisi è la chiave.
Il sentiero della filosofia (Juana Yoga) si adatta bene a questi intellettuali, ed è incentrato sull’analisi della “felicità”, ovvero sul contributo vitale delle Upanisad.
Le domande di base stanno aumentando anche coinvolgendo l’intelletto del singolo per far sì che esso raggiunga la vera base dell’intelletto.
Coltivare la mente è la chiave del successo per la maggior parte dei passaggi del nostro yoga della cultura mentale o del controllo psichico (Raja Yoga). Esso dà un approccio pratico e semplice per raggiungere gli stadi più alti della coscienza, e si basa su Astanga (Yoga del Sistema yoga di Patanjali).
Uno dei maggiori contributi dello yoga Sutra di Patanjali è lo Yoga in 8 parti (Astanga Yoga) che apporta un approccio totale e sistematico per lo sviluppo della mente.
Gli 8 stadi sono:
- YAMA (Le discipline NON E’ Nisedhas)
- Nyama (Le ingiunzioni NON E’ Vidhis)
- Asana (Le posizioni del corpo)
- Pranayama (Il controllo del Prana, la forza vitale)
- (Trattenere I sensi dal loro oggetto di piacere)
- Dharana (focalizzazione della mente)
- Dyana (concentrazione)
- Samadhi (super coscienza)
In questo modo le 4 correnti dello yoga aiutano l’uomo a sviluppare la sua personalità su 4 livelli differenti (fisico, mentale, intellettuale ed emozionale), e allo stesso tempo portano al progresso spirituale.